Sistemi di Accumulo

Riccardo

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04/09/2025 - Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha pubblicato il 1° settembre 2025 le nuove Linee guida di prevenzione incendi per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione di impianti fotovoltaici.
 
Le nuove linee guida antincendio per impianti fotovoltaici introducono indicazioni più puntuali su campo di applicazione, requisiti al fuoco, layout dei generatori, sistemi di accumulo (BESS), manutenzione e adempimenti. L’obiettivo è fornire criteri tecnici omogenei e verificabili per progettisti e gestori, con un impianto prescrittivo che riduce le ambiguità applicative.
 

Ambito di applicazione, definizioni e obiettivi

Le Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici riguardano gli impianti fotovoltaici con tensione nominale in corrente continua fino a 1500 V installati su edifici civili, industriali, commerciali, rurali. Il campo si estende a pergole, tettoie e pensiline pertinenti e alle pensiline indipendenti di parcheggi quando interferenti con attività soggette ai controlli VVF (DPR 151/2011).
 
Sono esclusi: impianti a terra, plug & play, impianti di potenza inferiore a 800 W, impianti agrivoltaici oltre 100 metri dagli edifici dell’attività e impianti a concentrazione su strutture ad inseguimento.
 
Le Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici distinguono gli impianti incorporati (quelli che ricadono, anche parzialmente, nel volume dell’edificio proiettato in pianta) da quelli non incorporati ma interferenti.
 
All’interno degli incorporati, due famiglie operative:
- BAPV (Building Applied PhotoVoltaics): pannelli applicati all’involucro come componenti aggiunti;
- BIPV (Building Integrated PhotoVoltaics): pannelli integrati che sostituiscono elementi di chiusura d’ambito.
 
Gli obiettivi di sicurezza delle nuove Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici sono i seguenti: ridurre la probabilità di innesco, limitare la propagazione, contenere le conseguenze su persone e beni, agevolare l’esodo e garantire l’operatività dei soccorritori, anche prevenendo la caduta di parti dell’impianto.
 

Dalla valutazione del rischio al progetto

La progettazione deve essere preceduta da una valutazione del rischio che consideri:
- possibili inneschi elettrici (guasti di isolamento, connessioni, sovracorrenti, archi serie);
- effetti di propagazione dall’esterno verso l’interno e viceversa;
interferenze con i sistemi di evacuazione fumo e calore (EFC) e con i percorsi di soccorso;
- presenza di sistemi di accumulo (con focus sul thermal runaway per le tecnologie agli ioni di litio);
- ombreggiamenti e hot-spot dovuti a sporcizia/irregolarità.
 
Il progetto dovrà allinearsi alla regola dell’arte e alle norme CEI di prodotto e d’impianto (tra cui CEI EN IEC 61730-1/-2 per i moduli; CEI 64-8, CEI 82-25 per gli impianti; CEI EN 62446-1 e CEI EN IEC 62446-2 per prove, documentazione e manutenzione). Per i BIPV si aggiungono i requisiti costruttivi (UNI EN 13501-1) e specifici (CEI EN 50583-1).
 

Reazione e resistenza al fuoco: cosa verificare

Le Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici insistono su due piani complementari:
 
1. Supporti/strutture e componenti
- Inverter e convertitori: installazione all’aperto o in compartimenti dedicati REI/EI 30 con accesso idoneo; se in locale interno, aerazione/ventilazione naturale o forzata. Il piano di posa dev’essere A1 oppure separato da strato EI 30 con layer continuo incombustibile A1.
- Cavi e attraversamenti: dove scorrono su elementi di compartimentazione, devono essere protetti e sostenuti da passerelle incombustibili; gli attraversamenti mantengono la tenuta al fuoco del setto.
 
2. Sistema pannello-copertura/facciata
- Per i BAPV su coperture e facciate: evitare supporti con comportamento al fuoco inadeguato; quando richiesto, valutare l’accoppiamento secondo UNI EN 13501-5 (coperture) e UNI EN 13501-1 (componenti).
- Per edifici civili con altezza antincendio > 12 m: la facciata dovrà essere coerente con il Capitolo V.13 del DM 3 agosto 2015 o con gli orientamenti tecnici VVF sulle facciate.
 

Caso particolare - BIPV e strutture leggere

Per pergole, tettoie, pensiline nelle quali i moduli (tipicamente glass-glass) costituiscono l’unico elemento di copertura, è richiesta classe di reazione al fuoco ≥ B-s2,d0. Lo stesso requisito minimo vale per balaustre fotovoltaiche (parapetti di balconi, terrazze, scale esterne).
 

Layout dei generatori: distanze, corridoi, accessibilità

Per i BAPV su coperture, le indicazioni diventano prescrittive e funzionali sia alla manutenzione sia all’intervento di soccorso:
- suddividere il generatore in sottoinsiemi con dimensione massima 20 m in tutte le direzioni;
- garantire percorsi privi di impianti larghi almeno 2 m tra i sottoinsiemi;
- lasciare fascia libera ≥ 1 m lungo i bordi della copertura;
- mantenere ≥ 1 m di distanza da EFC, lucernari, camini, aperture e altri impianti tecnici.
 
Quando sotto la copertura sono presenti elementi verticali di compartimentazione (pareti tagliafuoco), il generatore deve essere posizionato a ≥ 1 m dalla loro proiezione in pianta. Su coperture a shed con superfici apribili/finestre, si applicano distanze dedicate; eventuali riduzioni richiedono misure compensative e giustificazione progettuale.
 

Facciate

Sulle facciate i sottoinsiemi devono rimanere limitati nelle dimensioni e separati verticalmente da interruzioni incombustibili orizzontali; lo scopo è impedire l’innesco/propagazione a cascata lungo il rivestimento.

 

Interazioni con l’edificio e con gli impianti di sicurezza

- Vie di esodo e luoghi sicuri: è vietata l’installazione di componenti FV lungo i percorsi d’esodo o nei luoghi sicuri.
- EFC e sistemi di controllo fumo/calore: il layout deve preservare l’efficienza dei dispositivi e consentirne manutenzione ed esercizio.
- Sezionamento di emergenza: ogni impianto deve disporre di dispositivo segnalato e accessibile ai soccorritori per il sezionamento completo dell’impianto dalla rete, secondo le modalità indicate in progetto e nella documentazione di esercizio.
 

Sistemi di accumulo (BESS): la valutazione che non può mancare

Le Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici richiedono un focus specifico sui BESS, soprattutto con ioni di litio:
- valutazione del rischio incendio/esplosione (scenario thermal runaway e propagazione cella-modulo-batteria);
- considerazione di ubicazione, ventilazione, compartimentazione e distanze dai percorsi di esodo;
- coerenza con le linee guida dedicate ai BESS e richiamo, in progetto, dei dispositivi di protezione (sovracorrenti, sovratensioni, guasti d’isolamento/serie, correnti inverse di stringa).
 

Manutenzione e verifiche periodiche

Le attività di manutenzione vanno riportate nel registro dei controlli. Il piano comprende:
- ispezioni termografiche periodiche (secondo IEC TS 62446-3) per intercettare hot-spot e dispersioni;
- verifica documentata del rischio incendio ogni 2 anni e ad ogni trasformazione/ampliamento/modifica, con attenzione a giunzioni, sistemi di serraggio, cavidotti, punti d’ombra;
- controlli funzionali sui dispositivi di protezione e sul sezionamento di emergenza;
- aggiornamento delle schede d’impianto e dei layout a consuntivo per mantenere allineati progetto e “as built”.
 

Procedimenti di prevenzione incendi e documentazione

Nelle attività soggette (DPR 151/2011), l’installazione di un impianto FV costituisce una modifica rilevante delle condizioni di sicurezza: è quindi necessaria la SCIA antincendio. Se dalla valutazione risulta un aggravio del rischio e l’attività ricade in categoria B o C, occorre presentare esame progetto prima della SCIA.
 
In sede di controllo devono essere disponibili:
- il progetto dell’impianto firmato da tecnico abilitato;
- certificazioni e dichiarazioni di conformità dei componenti;
- il piano di manutenzione e il registro aggiornato.

 

Quattro scenari tipici, come impostarli

 
1. Capannone industriale con copertura metallica
Prediligere sistemi BAPV su supporti A1 o con strato EI 30 + A1; suddividere il campo in sottoinsiemi ≤ 20 m con corridoi da 2 m; ≥ 1 m da EFC/aperture; curare i passaggi dei cavi sulle compartimentazioni. Inverter in locale REI/EI 30 ventilato.
 
2. Edificio terziario h>12 m con rivestimento ventilato
Valutare se optare per BIPV o BAPV in facciata. In entrambi i casi, verificare la coerenza con il Cap. V.13: interruzioni orizzontali incombustibili a livelli prestabiliti, controllo del cavità-effetto camino, distanze da aperture e percorsi d’esodo.
 
3. Parcheggio multipiano con pensiline FV indipendenti
Se le pensiline sono interferenti con l’attività, applicare le linee guida. Per pannelli glass-glass come unica copertura: B-s2,d0; curare l’accessibilità ai quadri e il sezionamento per i soccorritori; mantenere ≥ 1 m da camini/aperture e dai punti di accesso veicolare/pedonale.
 
4. Residenziale con pergola fotovoltaica
Verificare la classe di reazione dei moduli (≥ B-s2,d0 se costituiscono la copertura), il passaggio cavi in sicurezza verso il quadro generale e l’assenza di interferenze con vie d’esodo esterne (ballatoi, scale).
 

Errori ricorrenti da evitare

- Saturare la copertura senza corridoi da 2 m e fasce libere da 1 m.
- Trascurare la proiezione delle compartimentazioni sottostanti.
- Installare inverter su supporti non classificati o senza strato EI 30 + A1.
- Collocare componenti lungo vie di esodo o in prossimità di EFC.
- Non pianificare termografie e verifiche biennali, con perdita di controllo su hot-spot e serraggi.
 
Le nuove Linee Guida antincendio per impianti fotovoltaici sostituiscono quelle del 2021.

 

Fonte: Edilportale

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Fonte: Solare B2B

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il decreto del Conto Termico 3.0 che aggiorna e potenzia l’incentivazione di interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici.

La decorrenza effettiva della misura avverrà con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la successiva attivazione del portale online da parte del GSE, previsto entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Il testo include nuovi soggetti nel meccanismo di incentivazione come gli enti del terzo settore che sono equiparati alle amministrazioni pubbliche. Viene anche introdotta la possibilità, per soggetti pubblici e privati, di accedere agli incentivi anche attraverso comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo collettivo. Inoltre il perimetro degli edifici coinvolti per gli interventi di efficienza energetica, finora riservati alla pubblica amministrazione, è ampliato anche agli edifici non residenziali privati.

L’installazione di impianti solari

In aggiunta agli interventi già previsti come l’isolamento termico, l’installazione di pompe di calore o di collettori solari, sono incentivabili nuove tipologie di intervento come impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica. Questi impianti possono essere incentivati a condizione che siano installati congiuntamente alla sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente con pompe di calore elettriche. Nel testo del decreto si legge infatti che risulta incentivabile “l’installazione di impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore elettriche”.

Caratteristiche degli impianti fotovoltaici

La potenza dell’impianto non deve essere inferiore a 2 kWp nè superiore a 1 MWp e comunque alla potenza disponibile sul punto di prelievo su cui viene connesso l’impianto di produzione. I moduli fotovoltaici e gli inverter costituenti l’impianto devono essere esclusivamente di nuova costruzione e dotati di marcatura CE. I moduli devono disporre di garanzia di rendimento minimo pari almeno al 90% dopo i primi 10 anni di vita. Gli inverter invece devono essere coperti da garanzia di rendimento europeo pari ad almeno il 97%.

Incentivi e limiti di spesa previsti dal Conto Termico 3.0

Il decreto, che tiene conto dell’evoluzione tecnologica e dei prezzi di mercato aggiornando i massimali, prevede un limite di spesa annua di 900 milioni, di cui 400 destinati alla pubblica amministrazione e 500 per i privati. Si riconosce una copertura media del 65% delle spese ammissibili, che arriva al 100% nel caso di interventi realizzati su edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti, scuole pubbliche, ospedali e strutture sanitarie pubbliche, comprese quelle residenziali, di cura, assistenza o ricovero.

Relativamente all’installazione di impianti fotovoltaici, l’incentivo è calcolato nel limite del 20% di un costo massimo ammissibile pari a 1.500 euro al kW per impianti fino a 20 kW, 1.200 euro al kW per impianti oltre 20 kW e fino a 200 kW, 1.100 euro al kW per impianti oltre 200 kW e fino a 600 kW, 1.050 euro al kW per impianti oltre 600 kW e fino a 1.000 kW. Infine l’incentivo è calcolato nel limite del 20% di un costo massimo ammissibile pari a 1.000 euro al kWh per l’installazione di sistemi di accumulo.

«È un provvedimento molto atteso, soprattutto dagli enti locali e per il quale il Mase ha lavorato con grande solerzia», ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin. «Con le novità introdotte puntiamo a migliorare l’efficienza degli impianti termici negli edifici: una leva fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e contenere i costi dell’energia. Con il Conto Termico 3.0 rendiamo più semplice, accessibile ed efficace uno strumento già apprezzato da amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini».

Per leggere il testo del decreto approvato dal Mase clicca qui

 

Fonte: solare B2B

 

saremo aperti metà giornata dalle 8.00 alle 12.00 dal 4 all'8 e dal 25 al 29 agosto

saremo chiusi dall'11 al 22 agosto

auguriamo buone vacanze

 

L’infrastruttura di ricarica non è più solo una questione tecnica: è un fattore strategico per il successo della transizione verso la mobilità elettrica. Chi investe oggi nella ricarica rapida si aspetta non solo potenza elevata, ma anche affidabilità, facilità d’uso e soluzioni pronte per il futuro. È proprio qui che KEBA si distingue con le sue stazioni di ricarica DC: robuste, scalabili e pronte per ciò che verrà. Ma questo è solo l’inizio. Con l’introduzione di assistenti digitali, KEBA getta oggi le basi per un’esperienza di ricarica completamente nuova. Più intelligente. Più efficiente. Più orientata all’utente.

Affidabilità e flessibilità

La base tecnologica delle soluzioni DC di KEBA

Cosa rende unica una stazione di ricarica DC di KEBA? In poche parole: disponibilità senza compromessi, potenza modulabile e massima scalabilità.

Il segreto è un sistema modulare ben congegnato: La potenza di ricarica è fornita da moduli da 40 kW, liberamente espandibili fino a 480 kW. Se un modulo si guasta, la stazione continua a funzionare a potenza ridotta. E anche in caso di guasto di una presa: gli altri punti di ricarica rimangono pienamente operativi.

Questa architettura garantisce la massima disponibilità del sistema e protegge gli investimenti nel lungo periodo. Gli operatori beneficiano di possibilità di espansione pianificabili e della qualità “Made in Austria”, inclusi aggiornamenti software rapidi e affidabili.

L’architettura modulare è il cuore tecnologico del sistema:

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Vantaggi per operatori e CPO:

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Conclusione: Chi sceglie KEBA investe in un sistema che cresce con le esigenze anche nei prossimi dieci anni.

KeA: L’assistente digitale alla stazione di ricarica

Uno sguardo al futuro: operatività efficiente e guida intelligente per l’utente

Con KeA, KEBA sta sviluppando un assistente digitale multilingue che guiderà gli utenti in modo interattivo durante il processo di ricarica – intuitivo, disponibile 24/7 e indipendente dalla lingua.

L’obiettivo: semplificare l’esperienza di ricarica, abbattere le barriere e ottimizzare il funzionamento delle stazioni.

KeA è attualmente in fase di test; i primi progetti pilota sono già attivi presso sedi KEBA. Le esperienze raccolte contribuiscono direttamente allo sviluppo futuro.

Primi casi d’uso (già testati in live):

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  • Guida passo dopo passo, anche nei processi più complessi

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Vantaggi per gli operatori:

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  • Minore carico sul supporto tecnico, grazie all’assistenza in tempo reale

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  • Vantaggio competitivo grazie a un’esperienza moderna direttamente alla stazione

KeA non è ancora un prodotto pronto per il mercato, ma rappresenta una visione concreta di ciò che sarà possibile in futuro. L’obiettivo è testare e sviluppare i casi d’uso più rilevanti insieme ai clienti pilota.

Pronti per la prossima generazione della ricarica

KEBA unisce una tecnologia DC robusta a innovazioni digitali, offrendo a operatori e CPO un sistema completo sostenibile, economico e a prova di futuro.

I vostri vantaggi in sintesi:

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Chi pianifica oggi l’infrastruttura di ricarica, deve già pensare al domani.

KEBA dimostra che il futuro della ricarica non sarà solo più veloce – sarà anche più intelligente.

 

Fonte: https://www.keba.com/it/news/emobility/blog-futuro-della-ricarica-rapida?changelanguage=en&changelanguage=it&changelanguage=de&changelanguage=it

A partire dall’8 luglio e fino al 30 settembre le PMI italiane potranno presentare domanda di accesso ai fondi destinati al supporto di interventi coerenti con le finalità della misura “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” finanziata con il Pnrr.

Le agevolazioni, destinate alle PMI operanti sull’intero territorio nazionale, sostengono l’installazione di impianti fotovoltaici e minieolici per l’autoconsumo immediato. Sono finanziabili inoltre interventi in sistemi di accumulo e stoccaggio.

Le risorse destinate alla misura sono pari a 178.668.093 euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria nella misura del 30% per le medie imprese; 40% per le micro e piccole imprese; 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento; 50% per la diagnosi energetica. Le spese ammissibili non devono essere inferiori a 30.000 euro né superiori a 1.000.000 di euro.

Il decreto direttoriale dello scorso 30 giugno disciplina le modalità di accesso ai fondi e presenta gli schemi di presentazione della domanda di agevolazione. Le domande dovranno essere presentate a Invitalia, soggetto gestore della misura.

Per maggiori informazioni clicca qui 

Mentre per leggere il decreto ministeriale del 30 giugno 2025 clicca qui

 

Fonte: Solare B2B (https://www.solareb2b.it/autoconsumo-pmi-pnrr-180-milioni-impianti-fv-storage/)

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Dal 2013 Tecno-Lario SpA è distributore di prodotti per lo storage di energia da fotovoltaico. In questa pagina sono riportati tutti i prodotti trattati per il confezionamento di un sistema di accumulo, in particolare:

  • inverter/controller ibridi o in accoppiamento per impianti nuovi o in retrofit su impianti esistenti, monofase e trifase in diverse potenze e brand;
  • batterie in diverse tecnologie e capacità per applicazione on-grid e in isola.

Ogni particolare prodotto è filtrato per tipologia e brand: è possibile individuare con semplicità il prodotto desiderato tra i migliori brand sul mercato e beneficiare della consulenza dello staff tecnico per la scelta del prodotto più idoneo ad aumentare l’autoconsumo e l’autosufficienza energetica in impianti nuovi ed esistenti, da applicare sul lato DC e sul lato AC. Lo staff Tecno-Lario è a disposizione per assistere installatori e progettisti nella scelta e nel dimensionamento di massima dei sistemi di accumulo residenziali e commerciali.